• Italiano
  • Isole Eolie, Sicilia, Italia
  • Area riservata

Isola di Salina

Cappero di Salina

tipicita' dell'isola
Salina - Isole Eolie 98055 Sicilia Italia
Pianta del cappero

Una terra così ricca di odori, di profumi, di colori, di contrasti, non poteva non avere una cucina forte.
Forte non nel senso di robusta, ma di sensuale. Quasi tutte le ricette prodotte nell'isola hanno questa caratteristica

Il culto del cappero a Salina

 

È millenario il culto della “Madonna del Terzito”, diffuso soprattutto a Salina, nelle altre isole e tra gli eoliani sparsi per il mondo. Le origini risalgono ai primi secoli del Cristianesimo. Si tramanda che un monaco orientale, per sfuggire alle persecuzioni, si fosse rifugiato nella folta boscaglia di Valdichiesa. In questo luogo, dopo la morte dell’eremita, fu ritrovata un’immagine della Madonna e edificata una chiesetta.
L’appellativo “Terzito” deriva dallo spagnolo “tersillo”, il triplice suono della campanella che scandiva e scandisce le preghiere e che, secondo il racconto popolare, alcuni boscaioli udirono, nel 1622, nella vallata dove è sorta la nuova chiesa dedicata alla Madonna, sui resti della prima, dopo secoli di dimenticanza ed abbandono.
Nell’isola di Salina, questa devozione è testimoniata anche dalla presenza di piccole chiesuole ed edicole votive lungo stradine e sentieri e dagli “ex voto”, quadri ad olio e pitture su vetro, risalenti all’Ottocento ed ai primi del Novecento, oggi conservati nel Santuario di Valdichiesa.
Il 23 luglio di ogni anno si svolgono, con grande partecipazione e fervore religioso, i festeggiamenti in onore della Madonna del Terzito. Il simulacro della Madonna è portato in processione lungo le strade del borgo e la piazza del Santuario è piena di luci, di voci, di bancarelle e di gente.
Il 10 agosto è il giorno di festa dedicato a San Lorenzo, patrono di Malfa. Un tempo, le vie principali del paese erano adornate con archi di fiori, bandierine e luci multicolori che si armonizzavano con i colori della campagna, dei giardini e delle case sparse sull’altopiano di Malfa.
Ancora oggi, la banda musicale percorre le strade dell’abitato e, allo scoccare del mezzogiorno, preceduto da uno scampanio festoso, i devoti del Santo scavano ritualmente nel terreno con le mani, alla ricerca di pezzettini di carbone.  San Lorenzo, infatti, è stato bruciato vivo sulla graticola e, quindi, tale rinvenimento è considerato un segno miracoloso. La processione sino alla piazza della chiesa parrocchiale e poi i consueti fuochi artificiali, che illuminano la notte, concludono la festa.
Ogni anno, in onore di San Giuseppe, a Malfa il 19 marzo e a Leni il 1° maggio, per tradizione si allestisce nella piazza della chiesa “a tavuliata”: un lungo tavolo ricolmo di pietanze.
A Malfa la tradizione risale al 1835, anno in cui alcuni marinai si rivolsero a San Giuseppe per essere salvati durante una tempesta in mare.
Giunti sani e salvi a terra, decisero di fare dono ai poveri di pasta e ceci, cucinata in grandi e capienti pentoloni di rame, “i quadari”.
L’usanza si è perpetuata nel tempo ed oggi tutte le famiglie del paese preparano le pietanze: piatti tipici eoliani, pasta e ceci, frutti di mare, aragoste, carne, vino, dolce e frutta.
Una piccola orchestra accentua l’atmosfera festosa mentre San Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino, in costume d’epoca, partecipano alla manifestazione. È una festa singolare perché intorno al banchetto, sul sagrato della chiesa, vi è tutto il paese riunito: l’intera comunità.

Antonio Brundu

XXVI edizione della tradizionale Festa del Cappero 2016 a Salina (ME). La manifestazione si svolge ogni anno la prima domenica di giugno, nell'incantevole piazzetta di Sant'Onofrio a Pollara, piccolo paesino nell'isola di Salina, di fronte ad un panorama mozzafiato. 


Il vero protagonista è il cappero: capperi in insalata, con la pasta, con la carne, col pesce, con le fantasie di ortaggi e verdure selvatiche, con gli stuzzichini o, semplicemente, da solo. Vi è un’esposizione di prodotti tipici locali con degustazione di decine e decine di piatti tradizionali della gastronomia isolana preparati dai ristoratori e dagli abitanti.
Alla festa, che si svolge nella piazza della chiesa di Sant’Onofrio, partecipano ogni anno migliaia di persone; numerosissimi anche i turisti, meravigliati e stupiti dall’atmosfera che si respira.
Sembra proprio di essere quasi in famiglia, grazie alla cordialità e all’allegria che regnano e fanno da cornice alla buona e genuina cucina eoliana ricca di profumi e di sapori.

Edizioni Avvenire 2000

commenti